Gaza: 'Riaprire Auschwitz'? Lancione: "Era solo una provocazione"

TERAMO – La proposta choc di riaprire i campi di sterminio di Auschwitz, corredata da una foto del cancello del lager nazista, postata su Facebook da Lanfranco Lancione, comunista teramano da anni impegnato nel volontariato, ma non iscritto ad alcun partito, era solo una provocazione: a spiegarlo è lo stesso protagonista della vicenda in un post di scuse dove chiarisce la sua posizione dopo il vespaio di polemiche che ha scatenato. "Nelle ore che hanno preceduto questa mia dichiarazione – ha sottolineato – ho ricevuto tanti messaggi, qualcuno dai toni molto forti ed offensivi altri invece dal tono più pacato tutti mi hanno fatto capire che la mia azione seppure involontaria ha offeso la sensibilità di chi vive sulla propria pelle il problema dell’antisemitismo. Per questo pur restando fermamente convinto sulla condanna dell’azione militare del Governo di Israele nei confronti del Popolo Palestinese mi sento di dover chiedere scusa a tutte quelle persone che in qualche modo si sono sentite offese dal mio post". "Spero che si sia compreso – ha aggiunto Lancione – che non esiste da parte mia nessun pensiero antisemita e nessuna volontà di intraprendere azioni ostili alla libera espressione religiosa e di pensiero spero anche che al più presto cessino le azioni militari e che si possa arrivare ad una soluzione pacifica della crisi fra Israele a la Palestina. Spero che che i due Popoli possano convivere nella pace, e che presto si possa arrivare alla definizione di due Stati liberi ed autonomi". Lancione, che ha un’impresa di onoranze funebri, è presidente dell’associazione Social-Cuba ed è stato in passato, dal 1994 al 1999, consigliere comunale eletto con il Prc al Comune di Teramo. "Sono comunista da quando ero ragazzino – ha spiegato – e da sempre mi sono battuto per la difesa dei più deboli e per l’affermazione della libertà individuale e del diritto degli stati ad autodeterminarsi. Da sempre ho condannato gli atti di violenza di qualunque tipo soprattutto quella legata all’appartenenza politica e religiosa. Mi rendo conto soltanto ora che effettivamente la pubblicazione di quella immagine a della frase che l’accompagnava è estremamente forte e sicuramente sbagliata, ma ripeto era solo una provocazione".